Sei un Paziente Covid-19 oppure no?
Vi
racconto una storia che si ispira (in realtà è davvero andata così)
in tutto e per tutto ad un fatto veramente accaduto e che per
riflesso ho vissuto, anche se a distanza.
Siamo
nel periodo della Fase 2 in Lombardia, centro del focolaio da dove
è partita l' epidemia in Italia.
Lo
sottolineo perchè in teoria è un fattore che dovrebbe averci
insegnato come muoverci, come agire e come comportarci.
Ho
scritto "dovrebbe"!
Tutto
riparte, piú o meno!
Alcuni
settori non si capisce bene perchè sono piú penalizzati di altri
tipo i parrucchieri a differenza degli uffici postali oppure i cinema
a differenza delle chiese.
Ma
la storia non riguarda questo per la veritá.
Una
giovane donna è ormai giorni che ha ripreso il lavoro, la sua
azienda è in procinto di attuare lo smart working (siamo a Maggio
non a Febbraio) per cui è costretta a prendere i mezzi per
raggiungere la metropoli lombarda.
Andata
e ritorno.
L'
esposizione al contagio è alta ma che importa, bisogna lavorare ed è
giusto così.
È
un periodo che accusa dei sintomi piú acuti del solito, sono sintomi
legati ad un suo problema di salute che le da malessere ma oltre alla
persistenza si sommano altre complicanze come ad esempio episodi di
svenimento di cui prima non aveva mai sofferto.
Precisiamo
da subito che il Corona Virus si manifesta tramite diversi sintomi
probabilmente in svariate combinazioni.
Non
tutti accusiamo la polmonite, non a tutti arriva la febbre, non a
tutti compare l' assenza del gusto e dell' olfatto e via discorrendo.
Viene
avvisato il medico di famiglia (o di base) per avere dei consigli e
quest' ultimo propone di chiamare il Pronto Soccorso perchè questo
aggravarsi necessita di approfondimenti.
Arriva
l' Ambulanza da Calolziocorte (Lc) che si accerta della situazione e
trasporta la donna all' ospedale autorizzato in quel momento a
riceverla.
Parliamo
del presidio ospedaliero San Leopoldo Mandic di Merate, situato in
provincia di Lecco (Lombardia).
La
prassi è accertarsi se ci possono essere le basi per considerare il
paziente affetto da Covid-19 in modo da isolarlo e partono le
indagini di routine, esami del sangue, ecografia o tac dei polmoni e
saturazione dell' ossigeno.
Per
quanto riguarda le vie aeree tutto è nella norma ma si rileva febbre
(37,5 gradi) e dagli esami del sangue risultano alcuni dei valori
(state attenti, non tutti) riconducibili alla presenza del Virus.
La
paziente dopo poche ore di permanenza viene dimessa dalla struttura
ospedaliera, sulla cartella clinica viene dichiarato che i sintomi
"possono" (?) essere imputati alla “probabile” presenza
di infezione intestinale.
Tornando
agli esami del sangue invece, in via del tutto confidenziale e
vagamente dichiarato sui documenti di dimissione, secondo i sanitari,
al 90%, è affetta da Corona Virus ma a causa di alcuni valori che
non rientrato nel range richiesto nel protocollo sanitario spiegano
che la Regione Lombardia non autorizza il tampone e l' unica cosa da
fare è chiudersi in casa in quarantena cautelare.
Costano!
Va
bene, ma stiamo parlando di salute pubblica.
Forse,
precedentemente all' epidemia sono stati fatti dei tagli alla Sanità
lombarda da parte dell' attuale giunta guidata dal Signor Fontana e
Gallera?
Il
Sindaco Sala (Città di Milano) dovrebbe alterarsi, indignarsi e
inca##rsi per questo oltre al fatto che quelli della "Milano da
bere" non hanno il cervello capace di elaborare cosa significano
30.000 morti in Italia.
La
dimissione della paziente di cui sto narrando la storia avviene in
questo modo...
So
che tutti voi vi aspettate che essendoci un forte sospetto di
contagio la logica spinga il sistema sanitario a mettere in sicurezza
l' utente e riportarlo a casa per permettergli di affrontare l'
isolamento senza poter avere contatti con altri individui.
La
logica è questa ma la logica non è la burocrazia.
Infatti,
no non è andata cosí, la donna con le proprie gambe ha dovuto
attraversare le corsie e i corridoi del presidio ospedaliero
incrociando pazienti, visitatori, infermieri e medici, farsi venire a
prendere dal suo convivente, fermarsi per strada a ritirare in
farmacia l' antibiotico prescritto per iniziare una cura sulla base
di ipotesi (e su un ipotesi è costretta ad assumere un antibiotico
non un succo di frutta) e chiudersi poi nell' abitazione.
In
questo modo "obbligata ad arrangiarsi" questa donna ha
potenzialmente ed involontariamente messo in pericolo quante
persone?!
Chi
è piú bravo a risolvere il problema matematico ha vinto!
Non
è finita qui...
Il
medico di base si è trovato costretto ad intervenire nuovamente
dichiarando l' isolamento alle forze dell' ordine per 28 giorni.
Stampatevi
nella mente il numero 28 per un attimo!
La
stessa cosa avviene per il suo convivente che condividendo gli spazi
domiciliari subisce anche lui l' isolamento dal suo medico di base
(che non è lo stesso della donna).
L'
isolamento è di 14 giorni.
Perchè
28 lei e 14 lui?
Quindi
per la legge lui fra un paio di settimane potrá riprendere la solita
vita socio-lavorativa e chissá se saranno bastate.
Forse
esiste una risposta immunitaria piú veloce negli uomini che nelle
donne?
A
me non risulta ma sono solo un cittadino ignorante in materia.
Sono
sicuro che tutto si risolverá nel migliore dei modi, si dovrá solo
avere la pazienza di aspettare che l' isolamento finisca, solo quello
perchè non avendo fatto il tampone di accertamento automaticamente
non sará possibile fare quello per confermare la guarigione, quindi
che trascorrono 28 giorni o 14...
Insomma
come va...
Va!
Anche
questo sospetto di Covid-19 è lasciato al caso e alla provvidenza
oltre a non entrare in statistica tra i casi ufficiali.
"Regione
Lombardia", ovvio che mi riferisco a chi governa, dovrebbe farsi
un bell' esame di coscienza e rivedere un bel po' di cose o con il
trascorrere di questi dubbi eventi finiremo male, molto male.
Sembra
una storia inventata ed invece non lo è, purtroppo quando si parla
di numeri sommersi si parla di potenziali malati invisibili.
I
tamponi vengono fatti solo a chi è considerato gravissimo.
Quindi
si spendono i costosi tamponi per situazioni cliniche “ovvie”
mentre i sospetti non vengono ufficializzati.
Non
dovrebbe funzionare esattamente al contrario?
In
piú a chi è stato a stretto contatto con gli infetti sia ufficializzati che non ufficializzati (coniugi, figli, conviventi) viene negato
il tampone.
È
il caso di sperare che la chiusura delle Regioni rimanga in vigore
per parecchio tempo ancora (anche se per lavoro è possibile
espatriare) o ci sará vita dura anche per il resto d' Italia che
fino ad oggi è stata risparmiata.
Roba
da matti!
Peace&Love
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