Ci chiamano Liberi Professionisti ma siamo Liberi Precari
Tengo
da subito a mettere in chiaro che con le esternazioni che seguiranno
in questo articolo non voglio dare colpe ai Clienti che richiedono la
prestazione del Libero Professionista, probabilmente anche io, come
loro, agirei in egual modo, d' altronde questo "Mood" è
regolamentato.
Sono
le regole dello Stato che creano non pochi disagi a chi fa parte di
questa categoria.
Sono
anni che ho la Partita Iva, l' ho aperta nel 2003 per la prima volta
e nel corso di questi anni l' ho trasformata per 3 volte da persona
fisica a società e da società a persona fisica.
Sì,
ho tentato la via dell' imprenditoria per poco più di un anno ma un
po' per inesperienza e un po' per ragioni contestabili al periodo
sbagliato sono dovuto rientrare in abiti più "umili".
Molte
volte ho balenato l' idea di cambiare, di scappare da questa
condizione "privilegiata" (solo utopicamente privilegiata).
Alla
fine questo è quello che so fare e che ho scelto di fare nella vita.
Una
vocazione, come può esserlo per un prete che veste la tonaca e
predica o per un infermiere che indossa il camice e si prende cura di
chi ha problemi di salute.
Io
apro le orecchie e dono "anima" al suono, lo faccio
"vivere", giocare nell' ambiente, lo rendo bello, vero e
interessante.
Attenzione,
questo è quello che credo di saper fare, ecco la modestia e
soggettività miscelate in un unico concetto.
"Così
non hai padroni!" mi dicono.
Lo
pensavo anche io ma è solo una leggenda metropolitana.
I
padroni li ho e me li devo tenere stretti molto più di come lo fanno
i dipendenti.
Più
responsabilità, remunerazione sicuramente non adeguata ed è un
attimo far crollare i ponti.
Lo è
per me come lo è per i miei concorrenti che per la verità mi piace
considerare colleghi, è una situazione collettiva.
Diciamo
che conti in tasca, il lordo annuale si riduce a tal punto che un
operaio generico supera il nostro reddito (poi ci sono le eccezioni
che confermano la regola).
Attualmente
mi sento fortunato, lavoro con persone che stimo e mi stimano,
diciamo che sono su un "Isola felice" ma teniamocelo per
noi, la scaramanzia.
Veniamo
al concetto vero, al succo, all' osso...
Se
avete altri modi di dire accomodatevi.
Una
volta essere Libero Professionista era un po' come essere
Imprenditore, voleva davvero dire essere Imprenditore di se stessi.
C'
erano più opportunità, più liquidità, più raggio di azione e più
voglia di investire.
Una
volta la parola d' ordine era "Qualità" e la si pagava.
Oggi
giorno invece questo termine è impronunciabile forse obsoleto,
adesso si necessita di "Quantità" e quella non la si paga,
più dai e più ti richiedono lo sconto.
La
famosa bolla economica esplosa nella recessione tra il 2007 e il 2013
ancora adesso viene riesumata ad ogni contrattazione.
"Eh,
no il tuo prezzo è troppo alto, sai la crisi!"
"Ma
scusate la crisi è passata!"
Il
problema è che essendo entrata di prepotenza nel vocabolario degli
affari, non si firma se non compare la dicitura dedicata allo sconto.
Figuriamoci
ora che conviviamo con il Covid-19.
Confermato
quanto detto fino a qui, al carrello della libera professione
aggiungiamo:
- Le
tasse fisse che vanno pagate sia che il lavoro lo porti a casa o
meno.
- Le
tasse sul guadagno che ovviamente sono calcolate sul lordo e mai
sul netto.
- Le
spese di servizio che mi pare un tempo si chiamassero "la
chiamata", temo di non essere mai riuscito a usufruirne.
- I
costi di gestione fiscale, ovvero il tanto odiato Commercialista
che si è obbligati a ricompensare a palate di euro a fine anno per
fare in modo di essere in regola col fisco ma nel momento in cui
qualcosa va storto con l' Agenzia delle entrate...
Non
paga certo gli errori commessi.
-
Tredicesima e Quattordicesima?
Cosa
sono!
-
Giorni di ferie o malattia?
Se non
lavori non ti pago, ovvio!
-
Festivitá pagate come fosse un Lunedì qualunque.
- Se
vai in accredito con il fisco che tradotto significa che paghi
più del dovuto, il rimborso, se arriva, di certo non è imminente.
Io l'
ultimo di cui ho fatto richiesta l' ho ricevuto dopo 4 lunghi anni
ma...
Sì c'
è un ma...
Non ho
visto gli interessi sul credito, ovvero la mora per il ritardo
sofferto.
E
quando arriva una cartella esattoriale o un versamento ordinario di
Iva non puoi permetterti di ritardare di un giorno, o meglio lo puoi
fare ma paghi gli interessi e potete immaginare se facessi passare 4
anni, credo che non rivedrei la mia casa.
Se ci
penso mi viene l' emicrania.
Avete
un Oki o un Moment da offrirmi?!
Ah,
non ho finito.
- Se
manca il lavoro perché il settore per cui presti consulenza o
servizio va in crisi non puoi usufruire di cassa integrazione e
neppure della disoccupazione.
Non
sei assunto!
Si,
d'accordo ma sono un lavoratore e pago le tasse probabilmente più di
un dipendente oltretutto.
Comunque
non sei assunto!
- Se
guadagni meno è un disastro, si perché finisce che paghi di
più con lo studio di settore che ti condanna a pareggiare i conti.
Se nel
2008 hai guadagnato tot introiti...
È
impossibile che nel 2009 non guadagni la stessa cifra, sicuramente
hai fatto del nero.
Sì,
sicuramente!
Insomma
tanti oneri ma nessun privilegio, proprio nessuno.
"Ti
lamenti ma è stata una tua scelta!"
Cavolo
quanto è vero, ma quando ho fatto questa scelta (per altro obbligata
se volevo fare questo lavoro), la situazione non era rosea ma non era
neppure color marrone e oltretutto ancora non puzzava.
Ora il
fiume Lambro a confronto delle acque in cui naviga un Libero Precario
(così mi considero) è a tutti gli effetti perfetto per poter
imbottigliare litri e litri di acqua “potabile”.
Ci
sono ancora situazioni fuori dai tempi dove fare del nero è
ordinaria amministrazione e sembra che a nessuno importi, ma qui non
si parla di Liberi Precari ma di un "Sistema intoccabile".
Reputo,
ad oggi, fortunati coloro che lavorano sotto agenzia interinale, gli
assunti sia indeterminati che a scadenza, insomma tutti coloro che
hanno un contratto di prestazione, ma a questo punto ci voglio
mettere (proprio per esagerare) anche chi ha perso il lavoro e che
comunque per un buon periodo ha la possibilità di essere un minimo
coperto dall' indennità di disoccupazione oltre che poter ritirare
la liquidazione al termine del rapporto lavorativo.
Ma noi
non l' abbiamo!
Sono
poche le sicurezze ma esistono.
Sembrate
nel mondo del paese delle Meraviglie mentre noi si salta da un
vulcano in eruzione ad un altro.
Guardate
che reputare fortunato un disoccupato è un immagine forte e
terribile.
I
pensionati?
A mio
parere sono i nuovi ricchi, si sono fatti (passatemi il termine
colorito) "un culo esagerato" per 40 anni ma ora chi li
ferma piú?!
Oltretutto
molti di loro continuano a lavorare, ergo, doppio stipendio a fine
mese.
Non
sarebbe meglio incentivare il cambio generazionale tassando
maggiormente il secondo stipendio?
Noi,
intendo quelli che necessitano di stare sul mercato, invece ci
scanniamo per quel poco di spazio che ancora riusciamo a trovare a
livello professionale.
Ah,
dimenticavo...
Il
saldo fattura è di base a 90 giorni.
Cosa
significa?
Significa
che l' azienda per cui prestiamo servizio ci paga dopo 3 mesi.
E se
non paga?
Oltre
al danno la beffa, non essendoci, per la maggior parte dei casi, un
contratto che ufficializza la prestazione e avendo usufruito del
servizio di gran lunga in anticipo rispetto al pagamento (non è come
in negozio che acquisti ed esci con la merce), devi dimostrare
tramite avvocato di aver interagito professionalmente e vi assicuro
che non è così semplice attuarlo anche perché bisogna ponderare le
spese che si devono affrontare per farsi valere.
In
pochissime e banali parole...
È
vero non subiamo penali ma non le possiamo neppure far valere.
Spero
di aver descritto il quadro generale di chi possiede per obbligo o
scelta la Partita Iva.
Devo
essere corretto nel dire che non tutti i settori rispecchiano
questa situazione, non voglio fare proprio di tutta l' erba un
fascio.
Io ho
la mia esperienza e in parte ve l' ho raccontata.
Voglio
solo dare un piccolo consiglio, se scegliete di intraprendere una
Carriera da Libero Professionista mettetevi in testa di essere per
scelta un Libero Precario.
Insomma
non è tutto oro quello che luccica, oserei dire che è più
bigiotteria che gioielleria.
Peace&Love
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